Venerdì 17 Maggio 2024
Alessandro Malpelo
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Tumori, la tecnologia allunga la vita

I social media, Facebook, Twitter e WhatsApp, applicati allo smartphone nelle cure domiciliari contro il cancro, migliorano la resa dei farmaci di ultima generazione e gli indici di sopravvivenza

App per la salute, foto di repertorio (Ansa)

App per la salute, foto di repertorio (Ansa)

Chicago, 4 giugno 2017 - C'era una volta uno spot con un messaggio simpatico: una telefonata allunga la vita. Quasi una profezia, visto che proprio grazie ai social media, Facebook, Twitter e WhatsApp, applicati allo smartphone nelle cure domiciliari, migliora la resa dei farmaci di ultima generazione. L'annuncio viene dal congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco) in corso a Chicago.

Un sistema basato su web e telefoni cellulari consente ai pazienti di segnalare i problemi legati alla chemio, attivando un allarme che gli specialisti possono cogliere, modificando la condotta clinica, per ottenere margini di sopravvivenza e qualità della vita incrementati. I medici a volte, per mancanza di informazioni di prima mano, possono sottovalutare gli effetti collaterali sperimentati dai malati di tumore, e questi ultimi sembrano in imbarazzo, poco propensi a lamentarsi.

Un gap superabile alla luce dei risultati del trial presentato nella sessione plenaria del meeting annuale della American Society of Clinical Oncology a Chicago da Ethan Basch, oncologo presso l'Università del North Carolina. I test hanno coinvolto 766 pazienti che avevano ricevuto chemioterapia ambulatoriale (cure per la prostata, il seno o il polmone) presso il Memorial Sloan Kettering di New York.

Un gruppo era invitato a riportare gli effetti collaterali eventuali della chemio, tra cui nausea, dolore, stanchezza e difficoltà di respirazione, utilizzando una tablet o altro tipo di device. L'altro gruppo ha riportato effetti collaterali nel modo tradizionale, a voce in occasione delle visite di controllo. I pazienti che riportavano gli effetti indesiderati più tempestivi via web (nausea, costipazione o dolore) hanno ottenuto maggiore attenzione. La conseguente correzione della terapia li ha resi più resistenti, in grado di tollerare la chemio più a lungo, sono stati più attivi, tutti i fattori che hanno contribuito a vivere più a lungo scongiurando ricoveri in condizioni di emergenza. «Internet, app e tecnologia ha contribuito a ottenere un miglioramento di cinque mesi in termini di sopravvivenza – evidenzia Basch in conclusione – un vantaggio paragonabile all'effetto di molti farmaci per i tumori metastatici».

Protagonista ad Asco anche la mobile-health, con un'intera sessione dedicata agli studi sulle nuove app. Tra le soluzioni si segnala Strength Through insight, messa a punto dalla Thomas Jefferson University per il monitoraggio nei pazienti con malattia della prostata. Facebook e Twitter entrano in gioco nel Metastatic breast cancer project sul tumore al seno, promosso da Harvard, per condividere facilmente campioni clinici anche attraverso gruppi WhatsApp. Interesse anche per un progetto di prevenzione via Twitter per smettere di fumare, chiamato Tweet2quit, promosso da Stanford. Altri sistemi sono mirati al trattamento, come PatientsLikeMe, un aggregatore per velocizzare lo scambio di esperienze e informazioni sui temi della salute.

Tecnologia, web e salute, commenta il presidente dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) Carmine Pinto, «svolgono, in questo caso, una funzione centrale a sostegno del malato, e per la prima volta tali metodologie vengono validate da studi scientifici».